domenica 30 ottobre 2016
MEDITAZIONI EUCARISTICHE - 4
IL DIO DELL'EUCARISTIA
Meditazione eucaristica
tratta dal Discorso del Sommo Pontefice Pio XII
ai partecipanti al Congresso Nazionale Italiano
dei Sacerdoti Adoratori del Santissimo Sacramento
(28 aprile 1939)
Il Salvatore divino è con noi,
non già come ombra fugace
della fama e del nome
che resta sulle tombe e sui monumenti
dei grandi uomini che passano,
ma quale Dio PRESENTE
nella sua divinità e umanità,
Dio nascosto nell’ombra dei pani mutati...
No, non è un fantasma
il Dio dei tabernacoli che ADORIAMO.
É quel medesimo che allora disse
ai pavidi discepoli:
"Abbiate fiducia;
sono io, non temete".
É quel medesimo che dice:
"Eccomi con voi tutti i giorni
fino alla consumazione dei tempi".
É quel medesimo che cammina
sulle onde dei secoli,
signore dei venti e delle procelle umane.
Egli cammina sull’onde tempestose
al fianco e innanzi alla SUA Chiesa;
risponde ai suoi ministri
che lo chiamano con la voce sacra,
a loro da lui largita;
e ai suoi altari invita e aduna
da venti secoli le nazioni e le genti,
il popolo e i regnanti,
i martiri e le vergini,
i pontefici e i sacerdoti,
PROSTRATI nell’adorarlo presente,
nell’amarlo nascosto,
nell’invocarlo compagno
nella gioia e nel dolore,
nella vita e nella morte.
Il Dio dell’altare sta in mezzo a noi,
invisibile, ma testimone FEDELE,
primogenito tra i morti,
principe dei re della terra,
il quale ci ha amati
e ci ha lavati dei nostri peccati
col proprio sangue
e ci ha fatti regno e sacerdoti
a Dio suo Padre;
il primo e l’ultimo,
il vivente che fu morto
ed è VIVENTE pei secoli dei secoli.
Ma è insieme in mezzo a noi,
il Dio dell’arcano.
Cadiamo AI SUOI PIEDI...
È il mistero della fede,
centro dell’incruento divino sacrificio,
geloso segreto della Sposa di Cristo,
cui nei primi secoli della sua immutabile giovinezza
amò celare sotto il velo dell’arcano
anche i teneri suoi figli:
arcano fatto mistero di un mistero,
nascosto da secoli eterni in Dio
e che nasconde un Dio.
Davanti a questo mistero
SI CHINARONO nella polvere
gli Apostoli e i martiri;
nelle basiliche i pontefici;
nei deserti e nei cenobi
i monaci e gli anacoreti;
nei chiostri le vergini;
nei campi della lotta le schiere;
nelle cattedre i dottori;
nelle vie i popoli.
DUPLICE è la sua presenza.
Ha una presenza DIVINA,
con la quale sostiene
l’universo da lui creato,
segue i passi degli uomini
per le vie del bene e del male
ed è loro testimone e giudice
inclinatore al bene
e punitore del male.
Ha un’altra presenza
UMANA e INSIEME DIVINA,
per la quale innalza i suoi padiglioni
nelle catacombe,
fra le dense case dei popoli,
per le campagne,
per le selve,
nelle valli,
sui monti,
per i deserti,
per le nevi,
in mezzo ai ghiacci perpetui,
dovunque un sacerdote
con la ONNIPOTENTE parola DI LUI
levi in alto un pane e un calice,
adorando ciò che ha fatto
in memoria di Lui.
Là Egli sta col suo ministro,
con lui cammina,
SI FA NOSTRO CIBO,
viatico dei moribondi e degli infelici,
fratello, sposo, padre, medico,
conforto e vita delle anime,
pane degli angeli,
arra di gaudio immortale.
Ecce ego vobiscum sum;
Ecco, io sono con voi.
Finché sui campi del nostro globo
spunterà una spiga di grano
e penderà un grappolo d’uva,
e un sacerdote salirà
pensoso del sacrificio l’altare,
l’Ospite divino sarà CON NOI;
e il credente curverà nella fede
la mente e il ginocchio
innanzi a un’Ostia consacrata,
come all’ultima cena gli apostoli
nel pane e nel vino consacrato
che il Salvatore dava loro dicendo:
«Questo è il mio corpo;
Questo è il mio sangue»;
adorarono Cristo,
il Maestro divino con quella pura e alta fede
che crede ai portenti della sua parola...
Da quell’ora del Cenacolo
cominciarono i secoli
del DIO DELL'EUCARISTIA;
il giro del sole ne illuminò i passi
con le sue aurore e i suoi tramonti;
le scavate viscere della terra
lo accolsero salmodiando;
negli eremi, nei cenobii, nelle basiliche,
sotto gli aerei pinnacoli
S'INCHINARONO A LUI
pastori e popoli, principi ed eserciti.
Nelle sue conquiste si avanzava
coi suoi araldi e sacerdoti
oltre i mari e gli oceani,
e dall’Oriente all’Occidente,
da un polo all’altro
il Redentore ormai pianta ogni dì
i suoi tabernacoli,
perseverando contro L'INGRATITUDINE DEGLI UOMINI
in trovare le sue delizie a stare con essi,
solo bramoso di effondere
a loro salvezza
i tesori delle sue grazie
e della sua magnificenza.
Nessun commento:
Posta un commento