venerdì 18 novembre 2016
MEDITAZIONI EUCARISTICHE - 7
LA LAMPADA DINANZI ALL’ALTARE
Meditazione tratta dagli scritti del beato Pietro Bonilli.
Amo tutto quanto serve
al culto del mio Dio,
e nel tempio ogni minimo oggetto
ha per me un infinito valore.
Ma, sopra gli altari,
uno ne miro sovente con vivido sguardo,
mi pare che questo gareggi
con gli Angeli a far la corte
a Gesù nel Tabernacolo:
la lampada che arde perenne
dinanzi all’altare.
Oh, mite fiammella,
quante cose esprimi
con tuo muto linguaggio!
Simile a vigile sentinella,
giorno e notte fai la guardia a Gesù,
quasi a compensarlo dell’abbandono
in cui spesso lo lasciano gli uomini.
Vedi succedersi dinanzi a Lui
la schiera delle anime fedeli,
e tu, beata, resti là… sempre là.
Se ti fosse data la favella,
che riveleresti mai?
I sospiri delle anime innamorate,
rapite, estasiate alla presenza del Diletto;
dei loro cuori faresti note
le ineffabili tenerezze ch’Egli serba
alle anime pure che gli consacrano
il giglio della loro verginità…
Tu rassicureresti i cuori dubbiosi del perdono,
diresti loro che tanti e tanti
ne hai visti passare dinanzi a te,
peccatori e peccatrici,
che partirono dal Tabernacolo,
fiduciosi per ottenere misericordia e perdono...
Quante lacrime amare
hai veduto versare ed asciugarsi,
quanti dolori lenirsi,
quanti cuori oppressi chiedere e trovar pace!
Amica lampada,
umile emblema dell’anima che vive di fede,
quanto mi sei cara!
Io preferisco la mistica penombra
in cui tu illumini
il santuario nelle ore vespertine,
al chiarore dei ceri che splendono
sull’altare durante le solenni funzioni.
O cara lampada,
indivisibile compagna del mio Dio,
vittima di amore nel Tabernacolo,
tu arderai sempre, lungo il corso dei secoli,
FINCHÉ VI SARÀ UN SACERDOTE E UN ALTARE.
Che la mia vita,
al par della tua dolcemente si consumi,
silenziosa si spenga per Gesù
sull’ara del sacrificio e dell’amore!
Salve in eterno,
lampada divina della mia fede!
(Da “Il tabernacolo dell’amore”, 1906)
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