"Lo Sposalizio della Vergine" di Raffaello Sanzio, 1504 |
"Alla Scuola di Nazareth"
Insegnamenti sulla vita nascosta di Gesù, Maria e Giuseppe
tratti dal Magistero di Papa Giovanni Paolo II
1. L’annuncio dell’Angelo a Maria Vergine e il “Sì” dei due santi Sposi.
“Quello che Giuseppe fece lo unì in modo del tutto speciale alla fede di Maria: egli accettò come Verità proveniente da Dio ciò che ella aveva accettato nell’Annunciazione”.
2. La visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.
“La Vergine Santa, che porta in grembo il Figlio concepito per opera dello Spirito Santo, irradia intorno a sé grazia e gaudio spirituale... Riconosciamo in Maria il modello della Chiesa che, con le opere di misericordia e di carità, porta nel mondo la pace di Cristo Salvatore”.
3. La nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.
“Incontrando Cristo ogni uomo scopre il mistero della propria vita... La nascita di Gesù a Betlemme non è un fatto che si possa relegare nel passato. Dinnanzi a lui, infatti, si pone l’intera storia umana: il nostro oggi e il futuro del mondo sono illuminati dalla sua presenza. Egli è il Vivente, Colui che è, che era e che viene”.
4. La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e l’offerta della Santa Famiglia per la salvezza del genere umano.
“Simeone annunzia che quel Bambino, che Maria e Giuseppe offrono a Dio, è portatore di una grande luce, che Israele e l’umanità intera attendono: Luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele... Anche la vostra vita deve essere una luce, tale da illuminare il mondo! Voi dovete dare una verace testimonianza alla luce futura, alla vita eterna, alla luce intramontabile... Quanto la Chiesa e il mondo hanno bisogno di questa luce, di questa testimonianza!”.
5. Il ritrovamento di Gesù al Tempio e la vita nascosta della Santa Famiglia nella Casa di Nazareth.
“Quello che Giuseppe fece lo unì in modo del tutto speciale alla fede di Maria: egli accettò come Verità proveniente da Dio ciò che ella aveva accettato nell’Annunciazione”.
2. La visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.
“La Vergine Santa, che porta in grembo il Figlio concepito per opera dello Spirito Santo, irradia intorno a sé grazia e gaudio spirituale... Riconosciamo in Maria il modello della Chiesa che, con le opere di misericordia e di carità, porta nel mondo la pace di Cristo Salvatore”.
3. La nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.
“Incontrando Cristo ogni uomo scopre il mistero della propria vita... La nascita di Gesù a Betlemme non è un fatto che si possa relegare nel passato. Dinnanzi a lui, infatti, si pone l’intera storia umana: il nostro oggi e il futuro del mondo sono illuminati dalla sua presenza. Egli è il Vivente, Colui che è, che era e che viene”.
4. La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e l’offerta della Santa Famiglia per la salvezza del genere umano.
“Simeone annunzia che quel Bambino, che Maria e Giuseppe offrono a Dio, è portatore di una grande luce, che Israele e l’umanità intera attendono: Luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele... Anche la vostra vita deve essere una luce, tale da illuminare il mondo! Voi dovete dare una verace testimonianza alla luce futura, alla vita eterna, alla luce intramontabile... Quanto la Chiesa e il mondo hanno bisogno di questa luce, di questa testimonianza!”.
5. Il ritrovamento di Gesù al Tempio e la vita nascosta della Santa Famiglia nella Casa di Nazareth.
“Gesù, fattosi nostro fratello, ha voluto passare attraverso l’esperienza della famiglia. Per noi credenti la famiglia, riflesso della comunione trinitaria, ha come modello quella di Nazareth, al cui interno si è svolta la vicenda umana del Redentore e dei suoi genitori... Contemplando la S. Famiglia nella semplicità della vita di Nazareth, vorrei esortare le famiglie cristiane ad imitarne l’esempio. Vorrei invitarle a prendere coscienza dell’importanza che esse rivestono nella Chiesa e nella società”.
Precisiamo che – secondo quanto insegna la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti nel “Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti (Anno 2002)” – durante l’Adorazione eucaristica è possibile recitare il S. Rosario.
Leggiamo, infatti, al n° 165: "Per lo stretto vincolo che unisce Maria a Cristo, la recita del Rosario potrebbe aiutare a dare alla preghiera un profondo orientamento cristologico, meditando in esso i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione”.
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