domenica 1 ottobre 2017

S. ROSARIO MEDITATO - MISTERI GAUDIOSI - 1

"Madonna del Rosario" di Bartolomé Esteban Murillo, 1675-80 

Insegnamenti dal tema: "Eccellenza della preghiera del S. Rosario",
tratti dal Magistero di Papa Giovanni Paolo II


1. L’annuncio dell’Angelo a Maria Vergine e il “Sì” dei due santi Sposi.

“Nel Rosario riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat per l’opera dell’Incarnazione redentrice, iniziata nel suo grembo verginale”.


2. La visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.

“Facendo nostre nell’Ave Maria le parole di sant’Elisabetta, ci sentiamo spinti a cercare sempre nuovamente in Maria, tra le sue braccia e nel suo cuore, il frutto benedetto del suo grembo”.


3. La nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.

“Recitare il Rosario non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo… Alla contemplazione del volto di Cristo nessuno si è dedicato con altrettanta assiduità di Maria. Gli occhi del suo cuore si concentrano in qualche modo su di Lui già nell’Annunciazione; nei mesi successivi comincia a sentirne la presenza e a presagirne i lineamenti. Quando finalmente lo dà alla luce a Betlemme, anche i suoi occhi di carne si portano teneramente sul volto del Figlio, mentre lo avvolge in fasce e lo depone nella mangiatoia. Da allora il suo sguardo, sempre ricco di adorante stupore, non si staccherà più da Lui”.


4. La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e l’offerta della Santa Famiglia per la salvezza del genere umano.

“Nella recita del Santo Rosario si tratta di entrare in colloquio confidenziale con Maria, di parlarle, di manifestarle le proprie speranze, di confidarle le pene, di aprirle il cuore, di dichiararle la propria fedeltà nell’accettare i disegni di Dio, di prometterle fedeltà in ogni circostanza, soprattutto in quelle più difficili e dolorose, sicuri della sua protezione, e convinti che Ella ci otterrà dal suo Figlio tutte le grazie necessarie alla nostra salvezza”.


5. Il ritrovamento di Gesù al Tempio e la vita nascosta della Santa Famiglia nella Casa di Nazareth.

“Il Rosario ci trasporta misticamente accanto a Maria, impegnata a seguire la crescita umana di Cristo nella Casa di Nazareth. Ciò le consente di educarci e di plasmarci con la medesima sollecitudine, fino a che Cristo non sia formato in noi pienamente”.



Precisiamo che – secondo quanto insegna la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti nel “Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti (Anno 2002)” – durante l’Adorazione eucaristica è possibile recitare il S. Rosario.

Leggiamo, infatti, al  n° 165: "Per lo stretto vincolo che unisce Maria a Cristo, la recita del Rosario potrebbe aiutare a dare alla preghiera un profondo orientamento cristologico, meditando in esso i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione”.

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