Il Santo Curato d’Ars, mentre stava facendo il catechismo ai suoi parrocchiani, raccontò il seguente episodio:
"Miei cari, un buon prete aveva avuto la disgrazia di perdere un vero amico che amava teneramente. Così pregava molto per il riposo della sua anima.
Un giorno, Dio gli fece capire che il suo amico era in Purgatorio e che soffriva intensamente.
Quel santo prete offrì la celebrazione Eucaristica in suffragio di quel suo caro defunto. Quando venne il momento della consacrazione quel sacerdote, prese l’Ostia tra le dita e disse: - Padre Santo e Eterno, facciamo uno scambio: Voi tenete l’anima del mio amico che è in Purgatorio ed io tengo il corpo del Vostro Figlio tra le mie mani. Ebbene, Padre buono e misericordioso, liberate il mio amico dal Purgatorio e io vi offro Vostro Figlio con tutti i meriti della sua Passione e Morte!
La sua richiesta fu esaudita. In effetti, al momento dell’elevazione della Santa Ostia, quel prete vide l’anima del suo carissimo amico, tutta raggiante di gloria salire in Cielo. Dio aveva accettato lo scambio".
"Ebbene, figli miei", aggiungeva il curato d’Ars, "quando vogliamo liberare dal Purgatorio un’anima che ci è cara, facciamo allo stesso modo: offriamo a Dio, con il santo sacrificio Eucaristico, il suo diletto Figlio, con tutti i meriti della sua Passione e Morte e Dio non ci rifiuterà la nostra richiesta".
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