"Sacra Famiglia" di Juan Simón Gutiérrez, 1680 |
Insegnamenti sulla vita nascosta di Gesù, Maria e Giuseppe
TEMA: "La Famiglia Nazarena, eccelso Modello di preghiera"
(PRIMO SCHEMA)
1. L’annuncio dell’Angelo a Maria Vergine e il “Sì” dei due santi Sposi.
“Si mosse Iddio alle continue suppliche della SS. Vergine, le quali erano tanti dardi che giungevano al trono della Divinità. Erano ancora molto grate a Dio le suppliche del nostro Giuseppe, onde determinò Iddio di inviare il Messia promesso. E quando s’incarnò l’Eterno Verbo, il nostro Giuseppe stava in orazione, pregando per questo, come anche vi stava la SS. sua Sposa, la quale per tutta quella notte aveva pregato e supplicato”. (Serva di Dio Madre Maria Cecilia Baij)
2. La visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.
“Accordati già i Santi Sposi Maria e Giuseppe di partire da Nazareth per andare a visitare la parente Elisabetta, prima di partire si raccomandarono molto a Dio, supplicandolo del suo aiuto in quel viaggio”. (Serva di Dio Madre Maria Cecilia Baij)
“Quando Maria prega, abbraccia tutti i tempi, santificando ogni generazione: tutti entrano nel suo Cuore e sono fortificati dal suo amore; per tutti Ella intercede, piange, supplica, si commuove di tenerezza materna… Anche Giuseppe comprende nella sua preghiera tutti i tempi, unendosi in tal modo alla supplica universale del Redentore e della Corredentrice”. (Can. don Paolo Bonaccia, Direttore dei Missionari della Sacra Famiglia di Spoleto, 1838-94)
3. La nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.
“Stava la divina Madre tutta assorta in altissima contemplazione. Giuseppe vide il suo Redentore nato, dal volto del quale uscivano chiarissimi raggi più che di sole e la stalla tutta splendore. A tal vista, il fortunato Giuseppe si prostrò in terra ai piedi del divino Infante e l’adorò con la faccia per terra. Faceva atti di amore, di ossequio, di ammirazione, di gratitudine, di ringraziamento al suo Dio, nato per la salvezza del mondo”. (Serva di Dio Madre Maria Cecilia Baij)
“Da Betlemme al Calvario, la vita di Gesù fu una preghiera ininterrotta, una supplica continua che dalla Terra saliva al trono del Padre. Gesù pregava incessantemente, non per sé, poiché quale bisogno ha un innocente di supplicare per se stesso? Egli pregava per le nostre iniquità. Il mondo era un immenso spineto, un campo sterminato completamente arido ed incolto in cui nascevano le erbe dannose d’ogni vizio. Con la sua preghiera incessante, Cristo fecondava il gran deserto del mondo. E noi tutti fummo bagnati da quelle lacrime, riscattati da quelle suppliche”. (Can. don Paolo Bonaccia)
4. La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e l’offerta della Santa Famiglia per la salvezza del genere umano.
“San Giuseppe si associò all’offerta che Maria fece di Gesù Bambino al divin Padre; quindi assieme si effusero nell’adorazione, tutta umiltà e amore”. (Serva di Dio Madre Maria Costanza Zauli)
5. Il ritrovamento di Gesù al Tempio e la vita nascosta della Santa Famiglia nella Casa di Nazareth.
“La Santa Famiglia è icona della Chiesa domestica, chiamata a pregare insieme. E, pertanto, vorrei rivolgere a voi l’invito a riscoprire la bellezza di pregare assieme come famiglia, alla scuola della Santa Famiglia di Nazaret. E così divenire realmente un cuor solo e un’anima sola, una vera famiglia”. (Papa Benedetto XVI)
“O Santa Casa di Nazareth, santuario divino, dove tante preghiere del Figlio di Dio vennero innalzate al Padre celeste ed innumerevoli lacrime furono versate dall'amabilissimo Redentore, dalla Vergine Madre e dal Santo Patriarca: sii benedetta sempre!”. (Beato Pietro Bonilli)
Precisiamo che – secondo quanto insegna la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti nel “Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti (Anno 2002)” – durante l’Adorazione eucaristica è possibile recitare il S. Rosario.
Leggiamo, infatti, al n° 165: "Per lo stretto vincolo che unisce Maria a Cristo, la recita del Rosario potrebbe aiutare a dare alla preghiera un profondo orientamento cristologico, meditando in esso i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione”.
Ad ulteriore approfondimento, in questo blog: un brano della lettera che suor Lucia scrisse a Paolo VI in occasione del viaggio del Santo Padre a Fatima per il 50° anniversario delle apparizioni (13 maggio 1967).
Lettera importantissima, in cui la veggente domandò al Papa di favorire la recita del S. Rosario dinnanzi al SS. Sacramento, riparando, adorando, supplicando mediante la preghiera più potente dopo la S. Messa.
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