LA COMUNIONE SULLA LINGUA
E’ LEGGE UNIVERSALE DELLA
CHIESA
LA COMUNIONE SULLA MANO
E’ UN INDULTO, cioè UNA
CONCESSIONE
Negli anni che seguirono il Concilio Vaticano II
(1962-65) in Germania, Olanda, Belgio e Francia si diffuse l’abuso liturgico di
distribuire la Comunione sulla mano, abuso sempre più radicato da non essere
più eliminabile.
Già nel 1965 Papa Paolo VI comunicò
ai vescovi delle diocesi di quei luoghi di tornare immediatamente ad applicare
la LEGGE UNIVERSALE DELLA CHIESA, cioè la Comunione sulla lingua. Tuttavia tale
richiamo rimase inascoltato.
Nel 1968
si iniziò perciò a considerare la possibilità di concedere un INDULTO, ma UNICAMENTE
per i luoghi in cui non si intendeva obbedire, definendo tuttavia tale uso
molto discutibile e pericoloso a causa del pericolo di affievolire la fede del
popolo nella Presenza REALE di Nostro Signore nella SS. Eucaristia.
Il 29 maggio 1969 la Congregazione per il Culto
Divino pubblicò l’Istruzione “Memoriale Domini”, la cui legislazione è TUTTORA IN
VIGORE.
Tale documento, voluto ed
approvato da Papa Paolo VI, CONFERMO’ che
la Comunione SULLA LINGUA è LEGGE
UNIVERSALE della Chiesa poiché:
1) “poggia su di una tradizione plurisecolare”;
2) “specialmente perché esprime e significa il
riverente rispetto dei fedeli verso la santa Eucaristia”;
3) poiché “evita il pericolo di profanare le specie
eucaristiche”.
Leggiamo
ancora in tale documento:
Ecco dunque le tre
domande poste ai Vescovi, e le relative risposte da essi pervenute fino al 12
marzo scorso:
1. Si ritiene opportuno
accogliere la petizione che, oltre al modo tradizionale di ricevere la Comunione,
sia pure consentito di riceverla in mano?
Sì: 567. No: 1233. Sì con
riserva: 315. Schede nulle: 20.
2. Si è favorevoli a
eventuali esperimenti di questo nuovo rito in piccole comunità, con l’assenso
dell’ordinario del luogo?
Sì: 751. No: 1215. Schede
nulle: 70.
3. Si pensa che i fedeli,
dopo una ben condotta catechesi preparatoria, accetteranno volentieri questo
nuovo rito?
Sì: 835. No: 1185. Schede
nulle: 128.
Dalle risposte date
risulta CHIARAMENTE il pensiero della GRANDE MAGGIORANZA dei Vescovi: la disciplina attuale NON deve subire mutamenti; anzi un
eventuale cambiamento si risolverebbe in un grave disappunto per la sensibilità
dell’orientamento spirituale dei Vescovi e di moltissimi fedeli.
Tuttavia questo documento consentì alle
Conferenze Episcopali dei luoghi in cui l'abuso si era GIÀ verificato di poter
chiedere un INDULTO per la Comunione sulla mano, ma SOLO nel caso in cui il
loro episcopato lo avesse deciso con una maggioranza di DUE TERZI. In caso
contrario, l'indulto NON poteva più essere richiesto.
Ma cosa accadde?
In un primo momento si osservò questo criterio ma, col passare del tempo, tale apertura fece sì che a poco a poco quasi tutte le
conferenze episcopali del mondo chiedessero l’indulto.
Ciò avvenne anche per la Conferenza Episcopale Italiana, il 19 maggio 1989.
MEDITIAMO
Alla luce di quanto sopra, è dunque ERRONEO ritenere che ricevere la Comunione sulla
lingua sia un uso superato o equiparabile alla Comunione sulla mano, poiché quest'ultima è storicamente una forma che si affianca, ma NON sostituisce la precedente, ne le è di per sé preferibile.
La Comunione sulla lingua è LEGGE UNIVERSALE DELLA CHIESA, ed
in quanto tale RACCOMANDATA; quella sulla mano è un INDULTO, cioè una
CONCESSIONE, e perciò solo CONSENTITA.
E’ vero che Gesù, durante l'Ultima Cena, diede il pane in mano agli Apostoli, ma lo fece in quanto primi vescovi. I Sacerdoti, infatti, hanno le mani consacrate
con l'unzione ed è per questo che essi hanno il privilegio di toccare le
specie eucaristiche.