LA COMUNIONE SULLA LINGUA
E’ LEGGE UNIVERSALE DELLA CHIESA
LA COMUNIONE SULLA MANO
E’ UN INDULTO, cioè UNA CONCESSIONE
Già nel 1965 Papa Paolo VI comunicò ai vescovi delle diocesi di quei luoghi di tornare immediatamente ad applicare la LEGGE UNIVERSALE DELLA CHIESA, cioè la Comunione sulla lingua. Tuttavia tale richiamo rimase inascoltato.
Nel 1968 si iniziò perciò a considerare la possibilità di concedere un INDULTO, ma UNICAMENTE per i luoghi in cui non si intendeva obbedire, definendo tuttavia tale uso molto discutibile e pericoloso a causa del pericolo di affievolire la fede del popolo nella Presenza REALE di Nostro Signore nella SS. Eucaristia.
Il 29 maggio 1969 la Congregazione per il Culto Divino pubblicò l’Istruzione “Memoriale Domini”, la cui legislazione è TUTTORA IN VIGORE.
Tale documento, voluto ed approvato da Papa Paolo VI, CONFERMO’ che
la Comunione SULLA LINGUA è LEGGE UNIVERSALE della Chiesa poiché:
1) “poggia su di una tradizione plurisecolare”;
2) “specialmente perché esprime e significa il
riverente rispetto dei fedeli verso la santa Eucaristia”;
3) poiché “evita il pericolo di profanare le specie
eucaristiche”.
Leggiamo ancora in tale documento:
Ecco dunque le tre domande poste ai Vescovi, e le relative risposte da essi pervenute fino al 12 marzo scorso:
1. Si ritiene opportuno accogliere la petizione che, oltre al modo tradizionale di ricevere la Comunione, sia pure consentito di riceverla in mano?
Sì: 567. No: 1233. Sì con
riserva: 315. Schede nulle: 20.
2. Si è favorevoli a eventuali esperimenti di questo nuovo rito in piccole comunità, con l’assenso dell’ordinario del luogo?
Sì: 751. No: 1215. Schede
nulle: 70.
3. Si pensa che i fedeli, dopo una ben condotta catechesi preparatoria, accetteranno volentieri questo nuovo rito?
Sì: 835. No: 1185. Schede
nulle: 128.
Dalle risposte date risulta CHIARAMENTE il pensiero della GRANDE MAGGIORANZA dei Vescovi: la disciplina attuale NON deve subire mutamenti; anzi un eventuale cambiamento si risolverebbe in un grave disappunto per la sensibilità dell’orientamento spirituale dei Vescovi e di moltissimi fedeli.
Tuttavia questo documento consentì alle
Conferenze Episcopali dei luoghi in cui l'abuso si era GIÀ verificato di poter
chiedere un INDULTO per la Comunione sulla mano, ma SOLO nel caso in cui il
loro episcopato lo avesse deciso con una maggioranza di DUE TERZI. In caso
contrario, l'indulto NON poteva più essere richiesto.
Ma cosa accadde?
In un primo momento si osservò questo criterio ma, col passare del tempo, tale apertura fece sì che a poco a poco quasi tutte le conferenze episcopali del mondo chiedessero l’indulto.
MEDITIAMO
Alla luce di quanto sopra, è dunque ERRONEO ritenere che ricevere la Comunione sulla lingua sia un uso superato o equiparabile alla Comunione sulla mano, poiché quest'ultima è storicamente una forma che si affianca, ma NON sostituisce la precedente, ne le è di per sé preferibile.
La Comunione sulla lingua è LEGGE UNIVERSALE DELLA CHIESA, ed in quanto tale RACCOMANDATA; quella sulla mano è un INDULTO, cioè una CONCESSIONE, e perciò solo CONSENTITA.
E’ vero che Gesù, durante l'Ultima Cena, diede il pane in mano agli Apostoli, ma lo fece in quanto primi vescovi. I Sacerdoti, infatti, hanno le mani consacrate con l'unzione ed è per questo che essi hanno il privilegio di toccare le specie eucaristiche.