Tu, Dio infinito ed eterno,
mi hai amato da secoli,
mi hai chiamato dal nulla all'esistenza.
Per mostrarmi da vicino che mi ami,
sei sceso dalle più pure delizie del Paradiso
su questa Terra,
hai condotto una vita
in mezzo alla povertà;
ed infine hai voluto essere sospeso
tra i tormenti su un turpe patibolo
in mezzo a due canaglie.
O Dio d'amore,
mi hai redento
in questo modo terribile ma generoso!
Tu, però, non ti sei accontentato di questo...
Il Tuo Cuore non ha acconsentito
a far sì che io mi dovessi nutrire
unicamente dei ricordi
del tuo smisurato amore.
Sei rimasto su questa misera Terra
nel santissimo ed oltremodo mirabile
Sacramento dell'altare.
(San Massimiliano M. Kolbe)
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