domenica 29 ottobre 2017

S. ROSARIO MEDITATO - MISTERI GAUDIOSI - 29

"Natività di Cristo" di Lorenzo Lotto, 1523

"Alla Scuola di Nazareth"

Insegnamenti sulla vita nascosta di Gesù, Maria e Giuseppe
tratti dagli scritti del can. don Paolo Bonaccia, 
Direttore dei Missionari 
della Sacra Famiglia di Spoleto (1838-1894)



1. L’annuncio dell’Angelo a Maria Vergine e il “Sì” dei due santi Sposi.

“L’autore della verginità, Gesù Cristo, prese forma umana nel grembo verginale di Maria. Egli si scelse per Madre una Vergine e, parimenti, volle per Padre un Vergine… Fortunato Giuseppe, che meritò di piantare il suo giglio nell’orto di Nazareth, vicino al giglio di Gesù e a quello di Maria! Fortunatissima Nazareth, divenuta la dimora della verginità e della purezza!”.


2. La visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.

“O santa Vergine, quanto sei felice! Lo stesso Dio che gli Angeli e i fedeli adorano nei tabernacoli delle chiese, è adorato nel tuo grembo, quale primo tabernacolo vivente!”.


3. La nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.

“Venne la fortunata notte del Santo Natale… Quale gioia ineffabile per Maria e Giuseppe accogliere fra le loro braccia il Redentore di tutti i secoli! Essi lo sollevarono al Cielo e lo presentarono all’Eterno Padre quale vittima per la salvezza del mondo. Voi soli, Angeli del Cielo, potete raccontarci l’amore e la tenerezza racchiusi nei due Santissimi Cuori!”.


4. La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e l’offerta della Santa Famiglia per la salvezza del genere umano.

“Gesù esultò grandemente nel percorrere la via di sacrifici sempre maggiori e, poiché più d’ogni altro amava i suoi genitori Maria e Giuseppe, così più da vicino li fece partecipi della sua sofferenza e, quali due primi e principali rami, li innestò al tronco della sua Croce”.


5. Il ritrovamento di Gesù al Tempio e la vita nascosta della Santa Famiglia nella Casa di Nazareth.

“Per Gesù, dopo il Cielo, Nazareth era il luogo più amato al mondo… Felice chi potrà respirare l’aria salvifica della Casa Nazarena, chi saprà fare propria tale fragranza di Paradiso; fortunato chi  sarà chiamato ad abbeverarsi a quell’acqua pura, a refrigerarsi a quell’ombra, a ripararsi in quella modesta dimora, a sfamarsi a quella mensa, a partecipare a quei colloqui, a vivere in quel luogo appartato, a riposare in quel silenzio. Lo stesso immaginarlo ci delizia: cosa sarà il possederlo?”.




Precisiamo che – secondo quanto insegna la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti nel “Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti (Anno 2002)” – durante l’Adorazione eucaristica è possibile recitare il S. Rosario.

Leggiamo, infatti, al  n° 165: "Per lo stretto vincolo che unisce Maria a Cristo, la recita del Rosario potrebbe aiutare a dare alla preghiera un profondo orientamento cristologico, meditando in esso i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione”.

Ad ulteriore approfondimento, in questo blog: un brano della lettera che suor Lucia scrisse a Paolo VI in occasione del viaggio del Santo Padre a Fatima per il 50° anniversario delle apparizioni (13 maggio 1967).

Lettera importantissima, in cui la veggente domandò al Papa di favorire la recita del S. Rosario dinnanzi al SS. Sacramento, riparando, adorando, supplicando mediante la preghiera più potente dopo la S. Messa.

https://lasantissimaeucaristia.blogspot.it/2017/10/ladorazione-eucaristica-18.html

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