"Natività di Gesù" di Giuliano Presutti, 1513-21 |
"Alla Scuola di Nazareth"
Insegnamenti sulla vita nascosta di Gesù, Maria e Giuseppe
tratti dagli scritti del can. don Paolo Bonaccia,
Direttore dei Missionari
della Sacra Famiglia di Spoleto (1838-1894)
1. L’annuncio dell’Angelo a Maria Vergine e il “Sì” dei due santi Sposi.
“La presenza di Gesù santificava Maria e quella di Gesù e di Maria santificava Giuseppe. La grazia che, come da una sorgente, scaturiva da Gesù, si diffondeva nella Vergine con la massima pienezza possibile ad una creatura, e con una copiosa abbondanza nello Sposo e Padre verginale Giuseppe… La stessa Trinità divina si compiaceva nel vedere tre Cuori in un sol Cuore, tre anime in un’anima sola, tre volontà in un’unica volontà”.
2. La visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.
“La Vergine vince in santità ogni altra creatura, poiché tutte le creature Ella sorpassò in umiltà. La Vergine si abbassò più d’ogni altra creatura e il Creatore, più che in ogni altra, in lei si compiacque”.
3. La nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.
“Ti saluto, o santissima Betlemme, che avesti l'onore di ospitare per la prima volta nella tua grotta la Sacra Famiglia... Ti benedico perché tu udisti i primi vagiti del divino Infante, vedesti i suoi primi sorrisi, contemplasti le prime lacrime che dovevano santificare la lacrime, i sorrisi e i vagiti dell'infanzia cristiana... Che la gioia per la nascita dei figli cristiani sia la stessa che sgorgò da te, o santa Betlemme, e che rallegrò il Cielo e la Terra nella Natività del Signore! Quell'amore che legò con nodo mirabile Gesù, Maria e Giuseppe unisca le famiglie cristiane e da te scaturisca l'inizio di quella perfezione alla quale esse devono tendere”.
4. La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e l’offerta della Santa Famiglia per la salvezza del genere umano.
“Non vi è casa senza croce e membro della famiglia che non abbia la sua. Misera sarebbe quella dimora da cui la croce fosse bandita. Nella Casa di Nazareth essa torreggia più alta che altrove, poiché le tre grandi anime di Gesù, Maria e Giuseppe divennero tali patendo”.
5. Il ritrovamento di Gesù al Tempio e la vita nascosta della Santa Famiglia nella Casa di Nazareth.
“Il mondo di Giuseppe era la sola Casa di Nazareth… Egli è il santo più eccelso, ma al tempo stesso più nascosto. L’alba della sua vita, il corso, il tramonto, sono sempre coperti dalla nube dell’oscurità. Giuseppe è ignorato da tutti, è noto solo al suo Dio e alla divina Madre, e questo gli basta per essere l’uomo più felice. Egli non conobbe altro che Maria e Gesù, ed ora in Cielo è il più vicino ad entrambi”.
Leggiamo, infatti, al n° 165: "Per lo stretto vincolo che unisce Maria a Cristo, la recita del Rosario potrebbe aiutare a dare alla preghiera un profondo orientamento cristologico, meditando in esso i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione”.
Ad ulteriore approfondimento, in questo blog: un brano della lettera che suor Lucia scrisse a Paolo VI in occasione del viaggio del Santo Padre a Fatima per il 50° anniversario delle apparizioni (13 maggio 1967).
Lettera importantissima, in cui la veggente domandò al Papa di favorire la recita del S. Rosario dinnanzi al SS. Sacramento, riparando, adorando, supplicando mediante la preghiera più potente dopo la S. Messa.
https://lasantissimaeucaristia.blogspot.it/2017/10/ladorazione-eucaristica-18.html
“La presenza di Gesù santificava Maria e quella di Gesù e di Maria santificava Giuseppe. La grazia che, come da una sorgente, scaturiva da Gesù, si diffondeva nella Vergine con la massima pienezza possibile ad una creatura, e con una copiosa abbondanza nello Sposo e Padre verginale Giuseppe… La stessa Trinità divina si compiaceva nel vedere tre Cuori in un sol Cuore, tre anime in un’anima sola, tre volontà in un’unica volontà”.
2. La visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.
“La Vergine vince in santità ogni altra creatura, poiché tutte le creature Ella sorpassò in umiltà. La Vergine si abbassò più d’ogni altra creatura e il Creatore, più che in ogni altra, in lei si compiacque”.
3. La nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.
“Ti saluto, o santissima Betlemme, che avesti l'onore di ospitare per la prima volta nella tua grotta la Sacra Famiglia... Ti benedico perché tu udisti i primi vagiti del divino Infante, vedesti i suoi primi sorrisi, contemplasti le prime lacrime che dovevano santificare la lacrime, i sorrisi e i vagiti dell'infanzia cristiana... Che la gioia per la nascita dei figli cristiani sia la stessa che sgorgò da te, o santa Betlemme, e che rallegrò il Cielo e la Terra nella Natività del Signore! Quell'amore che legò con nodo mirabile Gesù, Maria e Giuseppe unisca le famiglie cristiane e da te scaturisca l'inizio di quella perfezione alla quale esse devono tendere”.
4. La presentazione di Gesù Bambino al Tempio e l’offerta della Santa Famiglia per la salvezza del genere umano.
“Non vi è casa senza croce e membro della famiglia che non abbia la sua. Misera sarebbe quella dimora da cui la croce fosse bandita. Nella Casa di Nazareth essa torreggia più alta che altrove, poiché le tre grandi anime di Gesù, Maria e Giuseppe divennero tali patendo”.
5. Il ritrovamento di Gesù al Tempio e la vita nascosta della Santa Famiglia nella Casa di Nazareth.
“Il mondo di Giuseppe era la sola Casa di Nazareth… Egli è il santo più eccelso, ma al tempo stesso più nascosto. L’alba della sua vita, il corso, il tramonto, sono sempre coperti dalla nube dell’oscurità. Giuseppe è ignorato da tutti, è noto solo al suo Dio e alla divina Madre, e questo gli basta per essere l’uomo più felice. Egli non conobbe altro che Maria e Gesù, ed ora in Cielo è il più vicino ad entrambi”.
Precisiamo che – secondo quanto insegna la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti nel “Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti (Anno 2002)” – durante l’Adorazione eucaristica è possibile recitare il S. Rosario.
Leggiamo, infatti, al n° 165: "Per lo stretto vincolo che unisce Maria a Cristo, la recita del Rosario potrebbe aiutare a dare alla preghiera un profondo orientamento cristologico, meditando in esso i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione”.
Lettera importantissima, in cui la veggente domandò al Papa di favorire la recita del S. Rosario dinnanzi al SS. Sacramento, riparando, adorando, supplicando mediante la preghiera più potente dopo la S. Messa.
https://lasantissimaeucaristia.blogspot.it/2017/10/ladorazione-eucaristica-18.html
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